La città di Ludhiana si prepara a diventare un centro per la produzione di abbigliamento invernale sostenibile, grazie all’integrazione della fibra di asclepiade nella manifattura tessile. Sviluppata dall’Associazione di Ricerca Tessile dell’India del Nord (NITRA), la fibra di asclepiade – conosciuta localmente come Akk o Buddhi Mai – offre un isolamento termico doppio rispetto alla lana ed è molto più leggera.
Dopo vent’anni di ricerca, la NITRA ha confermato la fattibilità commerciale di questa fibra vegetale, ora in fase di sperimentazione negli stati di Punjab, Rajasthan e Haryana. A differenza del cotone o della lana, l’asclepiade necessita di pochissima acqua, è naturalmente resistente ai parassiti e può essere raccolta fino a dieci anni senza dover essere ripiantata, rendendola una risorsa altamente sostenibile.
Produttori leader come Ganga Acrowools e Vardhaman hanno firmato accordi con NITRA per includere la fibra di asclepiade nei loro prodotti. Ganga Acrowools ha già iniziato a realizzare capi con una miscela del 20% di asclepiade e 80% di lana, ottenendo indumenti più leggeri, caldi e rispettosi dell’ambiente.
Il Ministero indiano dell’Agricoltura sostiene l’iniziativa adattando le macchine per la lavorazione del cotone e fornendo attrezzature specializzate agli agricoltori. Sono stati realizzati prototipi di giacche e trapunte che hanno ottenuto riscontri positivi nei primi test.
Gli esperti del settore ritengono che questa fibra possa rappresentare un’alternativa conveniente ed ecologica ai materiali isolanti tradizionali. L’iniziativa è perfettamente in linea con le tendenze globali verso l’innovazione sostenibile nel settore tessile. Il ruolo di Ludhiana in questo processo potrebbe portare l’India in prima linea nella produzione tessile del futuro.
