Pubblicate le PEFCR per Abbigliamento e Calzature: Un Nuovo Capitolo nella Valutazione Ambientale dell’UE

PEFCR for Apparel & Footwear Officially Released A New Chapter in EU Environmental Scoring

Dopo cinque anni di sviluppo e due consultazioni pubbliche, la Commissione Europea ha ufficialmente pubblicato le Regole di Categoria dell’Impronta Ambientale del Prodotto (PEFCR) per il settore dell’abbigliamento e delle calzature. Questo documento atteso da tempo fornisce un quadro armonizzato per valutare l’impatto ambientale dei prodotti tessili e delle calzature a livello europeo. Pur mantenendo rilevanza il sistema nazionale francese, il PEFCR introduce un approccio standardizzato basato sulla metodologia PEF, supportata dal database EF 3.1.

Sebbene entrambi i sistemi – quello francese e il PEF europeo – puntino a fornire un punteggio ambientale unico, differiscono in diversi aspetti metodologici. Il PEF calcola l’impatto dividendo l’impronta ambientale per il numero di utilizzi (impatto per uso), mentre il sistema francese valuta l’impatto sull’intero ciclo di vita del prodotto. Inoltre, i due sistemi utilizzano basi di dati e fattori di ponderazione diversi, influenzando l’importanza relativa delle categorie d’impatto. Un’altra differenza significativa riguarda l’inquinamento da microfibre: è un criterio chiave nel metodo francese, mentre nel PEF non è incluso nel punteggio principale, ma deve essere comunque riportato separatamente come “impatto da frammenti di fibra”.

La pubblicazione del PEFCR arriva in un momento chiave, mentre l’Unione Europea intensifica le sue normative in materia di sostenibilità. La metodologia è citata in regolamenti fondamentali come l’Ecodesign per Prodotti Sostenibili (ESPR), la Direttiva sulle Dichiarazioni Ambientali (Green Claims Directive) e la Direttiva sul Reporting di Sostenibilità Aziendale (CSRD). Questi riferimenti confermano il ruolo centrale del PEF come strumento scientificamente solido per le aziende che desiderano allinearsi agli obblighi ambientali emergenti. Sebbene i due sistemi convivranno nel breve termine, l’obiettivo è chiaro: creare un sistema di valutazione ambientale unico e armonizzato a livello europeo.

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