Kering, il conglomerato francese del lusso, ha lanciato la prima strategia globale sull’acqua dell’industria della moda, con l’obiettivo di diventare “water positive” entro il 2050. L’iniziativa si basa su tre pilastri: adottare l’agricoltura rigenerativa per le materie prime, istituire laboratori per la resilienza idrica in 10 bacini d’acqua dolce nel mondo – tra cui Toscana, India e Mongolia – entro il 2035, e implementare programmi di responsabilità per migliorare la qualità dell’acqua e l’efficienza tra i fornitori. La strategia affronta l’importante impronta idrica del settore moda, che incide sulla biodiversità e sul benessere delle comunità, e cerca di mitigare i rischi legati alla scarsità d’acqua e all’inquinamento. Gli esperti lodano l’approccio dettagliato e localizzato di Kering e la sua integrazione con obiettivi ambientali basati sulla scienza, anche se permangono preoccupazioni sull’intervento delle aziende nella governance idrica locale e sulla necessità di metriche standardizzate a livello di settore per valutare l’impatto sull’acqua. Il piano di Kering non mira solo a ridurre i rischi reputazionali e operativi nelle catene di fornitura soggette a stress idrico, ma aspira anche a catalizzare un cambiamento più ampio nella gestione sostenibile dell’acqua nel settore della moda.
